Ecco il terzo capitolo di sputo di bue
In quel tempo l’estate si faceva sentire e ogni essere vivente ( compreso il nostro sputo) soffriva terribilmente il caldo afoso ogni giorno sempre più sopra i 40°.
Parlando con un mozzicone di sigaretta, lo sputo si rese conto dell’importanza del refrigerio immediato, e fu allora che decise, assieme al suo nuovo amico chad (il mozzicone di sigaretta) di aprire in società un negozio di ghiaccio.
Assunse prima di tutto 2 impiegati : Peppino dritto (preservativo bucato) e Joe culodigomma (blata)
Venne a quest’ultimi l’idea di procurarsi il ghiaccio: passare tutti giorni da kebbab donald:
Joe era il palo e distraeva le commesse mandandole nel panico più totale mentre Peppino si riempiva di ghiaccio, stando attento a non farlo uscire dal suo buco.
Per qualche mese filò tutto liscio, ma il tempo passava e l’inverno era alle porte, le temperature passarono da + 40° a –3°, e il ciò decretava la fine dei guadagni e la blatta morì in un tragico incidente d’auto, provocato accidentalmente dalla mafia buddusese.
Il piccolo reddito capitalizzato dalla società del ghiaccio fu subito scialacquato da peppino dritto con il poker e fece pagare il conto all’amico joe, che in cambio gli rifilò una cavallettata sulla nuca e un colpo di cric nel pancreas e nella milza, tutti colpi da ko che sommati gli tolsero la vita (questa storia fu pubblicata il giorno dopo a studio aperto con una canzone tristissima).
Rimasero solo Sputo e il suo amico Chad, questi ultimi decisero di passare l’inverno nel naso della statua dei presidenti d’america, più precisamente nel naso di Clinton.

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